Quando ci si aspetta che certe parole a caldo possano essere mitigate a freddo, ecco che arriva la conferma della totale assenza di buon senso. Dopo lo show di Buffon post Real-Juventus, le parole rilasciate da Giorgio Chiellini al Corriere dello Sport lasciano a bocca aperta e sono in perfetta sintonia con il gesto dei soldi fatto in faccia a Varane: “Il mio gesto dei soldi? C’è poco da spiegare perché quello che è successo lo avete visto. Stavolta è accaduto a noi, 12 mesi fa al Bayern: chiedete ad Ancelotti e ai giornalisti tedeschi… Dal campo sembrava impossibile dare un rigore così folle e quando l’arbitro lo ha fischiato è già tanto che non sia successo di peggio. Siamo stati bravi a non esagerare perché in certi momenti rischi di fare di tutto. Mettere le mani addosso è un attimo. Se fosse successo non mi sarei sentito di dire niente ai miei compagni. È stato uno sforzo enorme non andare oltre. L’espulsione di Buffon è una follia, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Al massimo doveva essere espulso Benatia… Ci voleva più elasticità mentale. Tra andata e ritorno non siamo stati un po’ penalizzati: siamo stati massacrati, il metro di giudizio è stato diverso”.
Che aggiungere? Ricordando che Buffon e Chiellini sono state due colonne della Nazionale, la domanda principale è l’esempio che stanno dando all’esterno. Ormai l’immagine della Juventus e del calcio italiano in generale all’estero è compromessa, in Italia non ne parliamo. Ma i giovani che amano questo sport devono sentire inni alla violenza come questo? Sono parole gravi, Chiellini ammette che avrebbe giustificato un’aggressione fisica contro l’arbitro, roba che neanche nei campetti di periferia del Venezuela. Non c’è nulla che giustifica un atto violento, nulla. E uno come Chiellini deve sapere quanto pesano certe parole, soprattutto a mente fredda.